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Una biografia di Mossotti

( Pisa, 1863 )

Tra le molte personalità che l’Università di Pisa diede al Risorgimento italiano: Carlo Matteucci, Leopoldo Pilla, Silvestro Centofanti, Giuseppe Giusti, Enrico Betti, Riccardo Felici un posto particolare occupa Ottoviano Fabrizio Mossotti (1791- 1863). Egli attraversò, e non da semplice comparsa, le molte vicende dell’unificazione italiana. Si laureò all’Università di Pavia con Vincenzo Brunacci negli anni del costituzionale Regno d’Italia. Dovette cercarsi un posto dopo Waterloo, quando venne smantellata buona parte delle strutture scientifiche e amministrative degli stati napoleonici. Fu a Milano collaboratore del Conciliatore di Silvio Pellico, e poi implicato nelle cospirazioni antiaustriache. Per non finire allo Spielberg trovò rifugio all’estero nel 1825. A Londra Mossotti entrò in contatto con altri rifugiati politici come Giovanni Arrivabene. Trasferitosi poi in Argentina (1827) creò le prime istituzioni scientifiche del nuovo stato nel campo dell’astronomia e della meteorologia. Nominato direttore dell’Osservatorio astronomico di Bologna, tornò in Italia nel 1835, ma la sua nomina venne annullata per motivi politici. Trovò quindi un posto nell’Università Ionia di Corfù, dove ebbe collega un altro esule, Francesco Orioli. Finalmente nel 1840 fu chiamato come professore di fisica matematica, meccanica celeste e geodesia nell’Università di Pisa . Il 29 maggio 1848 guidò i professori e gli studenti pisani nella battaglia di Curtatone e Montanara della prima guerra di Indipendenza. Tornato agli studi con giovanile entusiasmo, visse abbastanza a lungo per vedere l’Italia unita (17 marzo 1861). La sua morte lasciò un grande vuoto tra i colleghi e gli studenti che lo veneravano, e tra questi vi erano Betti e Felici. A Milano Giovanni Codazza, che lo aveva conosciuto Mossotti durante le riunioni degli scienziati italiani, lo commemorò all’Istituto Lombardo (23 aprile 1863). La commemorazione venne stampata nel Politecnico di Cattaneo e Brioschi (vol. XVII , 1863). A Pisa, dove le esequie furono celebrate solennemente e Mossotti fu sepolto nel Cimitero Monumentale della città, un’ampia biografia gli fu dedicata dal suo collega Salvatore Debenedetti (1818-1891), professore di ebraico dal 1862. Debenedetti, letterato e orientalista aveva fatto i primi studi a Vercelli nel Collegio fondato da Elia Foa, per la formazione dei rabbini. Ebbe come maestro Giuseppe Levi.. Fu autore di varie opere, tra le quali il Canzoniere sacro di Giuda Levita (Pisa, 1871) e Leggende ebraiche (Pisa, 1878). Fu commemorato da Alessandro d’Ancona nell’Annuario dell’Università di Pisa del 1891. La biografia di Debenedetti fu pubblicata su una rivista di grande impegno, ma di vita breve, creata nel 1860 dal ministro Terenzio Mamiani: Effemeride della pubblica istruzione. Nell’agosto del 1861 il settimanale cambiò titolo, divenendo Rivista italiana di scienze, lettere ed arti colle effemeridi della pubblica istruzione. La rivista sospese le pubblicazioni col numero del 22 maggio 1865, per riprenderle il 18 settembre e cessarle poi, definitivamente, nell’ottobre dello stesso anno. Nel gennaio del 1866 si fuse col Borghini e con Civiltà italiana per dar vita al settimanale L’Ateneo italiano. Giornale di scienze, lettere ed arti, con le effemeridi del pubblico insegnamento. Ma ancora una volta il periodico ebbe vita breve e terminò le sue pubblicazioni già nel giugno del 1866. Sfuggita agli storici della scienza per la sua collocazione editoriale la biografia di Mossotti di Debenedetti ha più di un motivo di interesse e viene ora riproposta in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. (Elisa Patergnani)

Riferimenti bibliografici

O. F. Mossotti, Scritti, raccolti da Luigi Gabba e Giovanni Polvani, tomi 3, Pisa, Domus Galilaeana, 1942-1955.

Universitari italiani nel Risorgimento, a cura di Luigi Pepe, Bologna Clueb, 2002.(ep)

File disponibili
Salvatore Debenedetti, Una biografia di Mossotti, (150.3 KB) (scansione a colori)