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Enrico D'Ovidio (1843 - 1933)

Studiò a Napoli nello studio privato di Achille Sannia, ma ebbe la laurea, senza esami, solo nel 1869, dopo che già insegnava da alcuni anni alla scuola di Marina e al Liceo «Umberto». Nel 1872 ottenne, per concorso, la cattedra di algebra e geometria analitica all'Università di Torino, dove rimase sino al collocamento a riposo nel 1918. Per qualche tempo insegnò anche, per incarico, geometria superiore e analisi superiore. Fu ripetutamente preside della Facoltà, rettore dell'Università (1880-85), direttore del Politecnico ed anche presidente dell'Accademia delle Scienze.

Gli si riconosce principalmente il merito di aver poste le basi su cui qualche tempo dopo, per opera prevalente di Corrado Segre, che fu suo allievo, fu fondata la maggiore scuola geometrica d'Italia. I suoi contributi personali rimangono però ad un livello meno elevato e riguardano le metriche euclidee e non euclidee, le figure dello spazio rigato e soprattutto la teoria delle forme, allora molto in auge, che egli portò anche nell'insegnamento della geometria analitica.

Nel marzo 1905 fu nominato Senatore del Regno, ma correva voce (per sua natura, incontrollabile) che tale nomina fosse effetto di un equivoco, e avrebbe dovuto invece riguardare il fratello Francesco (1849-1925), noto filologo, che effettivamente, pochi mesi dopo, venne fatto Senatore anche lui.

Fu socio dell'Accademia dei Lincei e di quelle di Torino, Napoli, ecc. Una via di Torino porta il suo nome.

Necrologio: Atti Accad. Sci. Torino, 69, (1933-34), pp. 119-127 (C. Somigliana); Annuario Univ. Torino pel 1932-33 (G. Fano).

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