Di lui, proponendolo a socio della “Pontificia Accademia delle Scienze” (1936), Tullio Levi-Civita scrisse che fu cultore di teoria dei numeri e uno fra i soci più anziani della “Pontificia Academia Novorum Lynceorum” di cui fu anche, "per tanti anni", segretario "con fervido amore per l'accademia, innegabile zelo e tatto cortese".