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Cesare Arzelà (1847 - 1912)

S. Stefano di Magra (La Spezia), 6 marzo 1847 - ivi, 15 marzo 1912.

Fu allievo della Scuola Normale di Pisa, dove si laureò nel 1869. Dopo alcuni anni d'insegnamento medio, nel 1878 conseguì la cattedra di algebra nell'Università di Palermo. Nel 1880 si trasferì a Bologna, avendo vinto il concorso per la cattedra di calcolo all'Università; egli mantenne la cattedra fino alla morte.

I suoi principali contributi riguardano la teoria delle funzioni di variabile reale e, più specialmente, le successioni di funzioni di una variabile, che inquadrò nella teoria delle funzioni di due variabili reali. In particolare, determinò la condizione necessaria e sufficiente per la continuità della somma di una serie di funzioni continue e il criterio di "uguale continuità" che porta il suo nome. Si occupò anche del "principio di Dirichlet", spianando la via alla celebre giustificazione data da Hilbert.

Socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e di varie altre accademie, nel 1907 divise col Castelnuovo il premio Reale dei Lincei.

Necr. : Rendiconti Lincei, (5), 21, (1912), pp. 879-884, a cura di G. Lauricella; Bollettino UMi, 9, (1930), pp. 116-l17, a cura di C. Severini.

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