Verona, 18 aprile 1875 - Roma, 11 novembre 1957.
Nel 1898 si laureò in matematica a Bologna, dove subì soprattutto l'influenza di S. Pincherle; nel 1903 fu nominato professore di algebra e geometria analitica a Cagliari, dove rimase due anni. Passò poi all'Università di Modena (1906-1919), a quella di Padova (1919-24) e infine a Roma, dove insegnò prima alla Facoltà di Architettura (1924-42) e poi in quella di Scienze (1942-44).
I suoi principali contributi scientifici hanno per oggetto la teoria dei gruppi continui di trasformazioni, ai quali dedicò inoltre due poderose memorie (1912-13 e 1918) e un bel volume di lezioni (Roma, 1942-44). Fu trattatista valente ed apprezzato, e valido collaboratore di Levi-Civita e di Enriques. Fu socio dell'Accademia dei Lincei.
Necr. : Atti Accad. Scienze Torino, 92, (1957-58), pp. 687-695, a cura di A. Terracini.