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Giordano Riccati (1709 - 1790)

Giordano Riccati nacque a Castelfranco Veneto il 25 febbraio 1709, terzo figlio maschio del Conte Jacopo Riccati e della Contessa Elisabetta d’Onigo. Delle vicende biografiche di Giordano e della sua famiglia si trova un preciso resoconto nel Commentario sopra la vita e gli studi del conte Giordano Riccati, redatto da Domenico Maria Federici e pubblicato a Venezia nel 1790.

Trascorsa l’infanzia nella casa paterna, all’età di undici anni Giordano si recò a Bologna, nel collegio di San Francesco Saverio, retto dai gesuiti, dove prima di lui avevano studiato i fratelli maggiori, Carlo e Vincenzo. Dopo sette anni di studi, nel 1727 tornò a Castelfranco; qui ebbe modo di studiare la matematica insieme a Ramiro Rampinelli sotto la guida del padre Jacopo, del quale divenne ben presto collaboratore. Nel 1729 si trasferì a Padova per completare i propri studi e, approfittando della presenza del fratello Vincenzo, che dal 1730 era docente di retorica al locale collegio gesuita, approfondì lo studio di varie discipline scientifiche, in particolare della matematica e della fisica.

Dei rapporti di Giordano col fratello Vincenzo il Federici riferisce che “delle forze vive, della forza d’inerzia, di gravità, della centrifuga distintamente ragiona, nuovi lumi spandendo; delle leggi de’ corpi elastici, del moto de’ corpi molli, e discendenti, e del centro della percossa diffusamente discorre, e sempre con pari chiarezza, e precisione”.

Nel 1747 la famiglia Riccati si trasferì a Treviso; qui Giordano fu impegnato nell’istruire giovani cittadini nella fisica e nella matematica, tra i quali gli abati Giambattista Nicolai e Jacopo Pellizzari.

Sin dai primi anni di studio Giordano Riccati mostrò una notevole versatilità, che lo portò ad approfondire numerose discipline, in particolare tra le scienze predilesse l’analisi algebrica e l’acustica, tra le arti l’architettura e la musica.
Pur avendo raggiunto risultati interessanti sin da giovane, iniziò a pubblicare solo a partire dal 1760, all’età di 51 anni. I primi testi a stampa testimoniano la collaborazione intercorsa tra Giordano e il padre. Nel 1754, alla morte di Jacopo Riccati, Giordano si preoccupò di raccoglierne, ordinarne e annotarne le opere e di farle pubblicare a Lucca: Opere del Conte Jacopo Riccati nobile trevigiano, presso Jacopo Giusti, Lucca 1761-1765, 4 voll.

Negli anni giovanili i problemi che maggiormente lo attrassero furono quelli relativi all’acustica e alle teorie musicali. Dal 1735 iniziò una fitta corrispondenza con Francesco Antonio Vallotti, maestro di cappella a Padova, al quale comunicò importanti scoperte nell’ambito della tecnica musicale. Perfezionò la teoria con l’aiuto della matematica e di esperimenti, studiando vari tipi di vibrazioni e di corde. Le osservazioni che raccolse durante i lunghi anni di studio confluirono negli Schediasmi fisico - matematici sulle corde ovvero fibre elastiche (Stamperia di S. Tommaso d’Aquino, Bologna), scritti tra il 1740 ed il 1760, ma pubblicati solo nel 1767. Continuò ad occuparsi di teoria musicale con la pubblicazione nel 1762 del Saggio sopra le leggi del contrappunto (Giulio Trento editore, Castelfranco). Coltivò e promosse lo studio della musica e dell’acustica proponendo un “nuovo musico sistema”; tra i suoi scritti si annoverano anche gli esami delle teorie musicali di Jean Philippe Rameau (1683-1764), Giuseppe Tartini (1692-1770) e Francesco Antonio Vallotti (1697-1780).

Giordano Riccati collaborò con i più importanti periodici letterari dell’epoca; si trovano suoi contributi sul «Nuovo Giornale de’ Letterati» (21 memorie), in quegli anni stampato a Modena e diretto da Girolamo Tiraboschi, sulla veneta «Raccolta di opuscoli scientifici e filologici» (16 dissertazioni), curata prima da Angelo Calogerà e poi da Fortunato Mandelli, e sulla «Raccolta Ferrarese d’opuscoli» (7 opuscoli) dell’abate Antonio Meloni.

Riccati partecipò attivamente a due importanti progetti editoriali italiani, la Nuova Enciclopedia Italiana, curata a Ferrara dall’abate Alessandro Zorzi, e la Società Italiana delle Scienze, ideata a Verona da Anton Maria Lorgna. Il progetto della Nuova Enciclopedia, mai portato a termine a causa della prematura scomparsa del suo ideatore, si risolse unicamente nella stampa del Prodromo (Siena, 1779), al quale collaborò anche Giordano Riccati con un articolo sul suono falso. Egli inoltre fu tra i soci fondatori della Società Italiana delle Scienze; sugli atti della società, le «Memorie di Matematica e Fisica della Società Italiana», uscite con cadenza biennale a partire dal 1782, sono contenute sei memorie di Riccati.

Uno degli aspetti più rilevanti della vita di Giordano, utile per ricostruire la sua cultura scientifica, è rappresentato dal vastissimo carteggio che intrattenne con i più brillanti letterati e uomini di scienza, in prevalenza religiosi, ex gesuiti, sia italiani che stranieri, che in precedenza erano stati corrispondenti del fratello Vincenzo e del padre Jacopo. Tra questi figuravano Maria Gaetana Agnesi, Sebastiano Canterzani, Giuseppe Contarelli, Pietro Cossali, Paolo Frisi, Gregorio Fontana, Anton Maria Lorgna, Gianfrancesco Malfatti, Gioacchino Pessuti, Giuseppe Toaldo. La vasta corrispondenza di Giordano Riccati è conservata in particolare presso la Biblioteca Comunale ‘Vincenzo Joppi’ di Udine in 22 volumi nel Manoscritto 1025 intitolato Conte Giordano Riccati: Commerzio di Lettere e nella Biblioteca Comunale di Castelfranco Veneto in 12 volumi.

Tra le discipline studiate da Riccati la matematica ebbe un ruolo fondamentale, non solo dal punto di vista teorico, ma anche da quello delle sue numerose applicazioni pratiche, a partire dall’acustica e dall’architettura. Egli si interessò di questioni di argomento algebrico, analitico e fisico matematico, sia in ambito meccanico, sia in ambito acustico. Molti dei carteggi da lui intrattenuti sono di natura scientifica e mostrano come Riccati fosse a conoscenza delle principali tematiche di ricerca della seconda metà del Settecento e come fosse ben inserito nel dibattito scientifico che in quegli anni interessava i principali ambienti culturali, non solo italiani. Egli fu spesso coinvolto in prima persona in alcune controversie scientifiche, a partire da quella sulla natura dei logaritmi dei numeri negativi che lo vide contrapposto a Gioacchino Pessuti. Altre questioni matematiche che suscitarono l’interesse di Riccati furono il calcolo delle variazioni, un nuovo ambito di ricerca in campo analitico promosso da J. L. Lagrange, e lo studio del caso irriducibile per le equazioni di terzo grado, argomento che in quello stesso periodo veniva studiato anche da R. G. Boscovich e da A. M. Lorgna. In ambito fisico matematico si interessò di questioni meccaniche, come il problema del moto dei corpo rigidi, riprendendo gli studi compiuti in Francia da d’Alembert, e acustiche, con particolare riferimento allo studio della rigidità delle corde, a partire dalle ricerche condotte da Eulero, Lagrange e d’Alembert. Si trovano riscontri di queste ricerche di Giordano Riccati nella sua produzione a stampa.

Negli ultimi anni della sua vita fu impegnato per conto della Senato Veneto in alcune consulenze idrauliche in merito al “gravissimo urgente affare del fiume Brenta”, per il quale fu nominato a presiedere una commissione costituita da quattro matematici ed idraulici, Giambattista Nicolai, Pietro Zuliani, Domenico Coccoli e Francesco Cristiani. Si interessò inoltre alla regolazione del fiume Piave e della Brentella, torrente che bagnava molti villaggi del territorio trevigiano.

Giordano Riccati morì il 20 luglio 1790 e fu sepolto nella cattedrale di Treviso nella tomba di famiglia.

(Maria Giulia Lugaresi)

Bibliografia

  • Adriano Augusto Michieli, Una famiglia di matematici e di poligrafi trivigiani: i Riccati, III Giordano Riccati, «Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti», CIV, parte II, 1944-45, pp. 771-832.

  • Clifford Ambrose Truesdell, The rational mechanics of flexible or elastic bodies 1638-1788: introduction to Leonhardi Euleri Opera Omnia vol. 10 et 11 seriei secundae, Füssli, Turici (Zürich) 1960, passim.

  • Luigi Pepe, Sulla trattatistica del calcolo infinitesimale in Italia nel secolo XVIII, in La storia delle Matematiche in Italia, Atti del convegno, Cagliari 29-30 settembre e 1 ottobre 1982, Università degli studi di Cagliari, a cura di O. Montaldo e L. Grugnetti, Monograf, Bologna 1984, pp. 145-227.

  • Domenico Maria Federici, Commentario sopra la vita e gli studi del conte Giordano Riccati, Stamperia Coleti, Venezia 1790 (rist. an., a cura di Luigi Pepe, Fondazione Scuola di San Giorgio, Venezia 2009).

  • Alvise De Piero (a cura di), Notizie intorno alla Vita del conte Giordano Riccati, Fondazione Scuola di San Giorgio, Venezia 2011.

  • Davide Bonsi (a cura di), Giordano Riccati illuminista veneto ed europeo, Leo S. Olschki, Firenze 2012.