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Giovanni Antonio Lecchi (1702 - 1776)

Milano, 17 novembre 1702 - ivi, 24 maggio 1776.

Intraprese la carriera ecclesiastica entrando a far parte, dal 1718, dell’Ordine dei Gesuiti. Intorno alla metà degli anni trenta fu insegnante di eloquenza in vari collegi dell’ordine (Milano, Pavia, Vercelli) prima di assumere l’insegnamento di filosofia a Brera. Proprio a Brera Lecchi fu docente per tutta la vita, passando ben presto all’insegnamento della matematica, che tenne per più di vent’anni, dal 1738 al 1760, cui successivamente si aggiunse quello di idraulica, dal 1760 al 1773. Agli anni cinquanta risale la produzione di una serie di testi che, sommati, vanno a costituire un corso esaustivo di geometria, algebra, trigonometria e analisi elementare, esposti con finalità prevalentemente didattiche: gli Elementa geometriae theoreticae et practicae ad usum Universitatis Braidensis, usciti a Milano tra il 1753 e il 1754; gli Elementa trigonometriae theorico-practicae et sphaericae, Milano 1756; e infine il De sectionibus conicis, Milano 1758. Proprio a partire dal periodo successivo alla pubblicazione dei suoi più rilevanti lavori in ambito matematico, Lecchi manifestò l’inclinazione, che lo occuperà d’altra parte per il resto della vita, a rivolgersi a questioni di natura più eminentemente tecnica, con particolare attenzione a problemi di ingegneria idraulica. Nei due decenni a venire, pur mantenendo con sostanziale continuità la propria attività di docente, fu impegnato nell’elaborazione di numerose perizie in fatto di fiumi, argini, canali, rive e ogni sorta di questione legata alla gestione delle acque, non solo all’interno dei confini del territorio di Milano, ma anche fuori: tra il 1765 e il 1768, Lecchi ebbe ad esempio un ruolo centrale (attraverso la partecipazione a una commissione valutatrice e l’ideazione di un brillante progetto di inalveamento e arginatura) nel risolvere in maniera definitiva una secolare controversia tra Bologna e Ferrara circa il corso del fiume Reno. A questa seconda fase della carriera di Lecchi risale la pubblicazione del suo ultimo lavoro, uscito proprio nell’anno della morte, 1776, col titolo Trattato de’ canali navigabili, in cui l’autore accanto alla discussione di principi di carattere teorico e generale propose numerosi esempi derivati dalle esperienze maturate durante lo svolgimento dei suoi incarichi come idrografo e ingegnere idraulico.

Riferimenti bibliografici:

  • E. Brambilla, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, 2005, vol. 64, s. v. ‘Lecchi, Giovanni Antonio’, pp. 267-269