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Domenico Corradi d'Austria (1677 - 1756)

Domenico Corradi d’Austria nacque a Modena il 5 novembre 1677 e morì nella stessa città l’8 maggio 1756. Membro di una famiglia aristocratica di origini mantovane, fu figlio di Bernardino, uomo di cultura, al servizio degli Estensi per fatti militari, e versato nella chimica; egli inoltre conobbe personalmente Leibniz. Fu proprio il padre a giocare un ruolo decisivo nell’indirizzare il giovane Domenico alle discipline scientifiche. Questi infatti studiò matematica, e a partire dal 1694 fu assunto da Rinaldo I d’Este con l’incarico di impartire lezioni di matematica e artiglieria. Chiamato a sovrintendere, dal 1701, i processi di estrazione del ferro in Garfagnana, si adoperò in una serie di migliorie e propose alcune soluzioni innovative (tra cui la lavorazione sul posto rispetto al trasporto della materia prima a Modena). Nel 1706 subentrò al padre nel ruolo di commissario d’artiglieria. Eseguì, dal 1711 al 1724, quelle che a buon diritto possono essere annoverate tra le prime rilevazioni pluviometriche condotte in Italia, nei territori di Modena e della Garfagnana. Dopo essersi occupato a lungo anche dei problemi legati al progetto di sistemazione dei corsi d’acqua in Romagna, e in particolare del caso Reno, Corradi venne riassorbito dalla carriera militare, divenendo colonnello e in seguito generale dal 1749 in avanti per Francesco III d’Este. Parallelamente all’esercizio di alcuni incarichi pubblici che ottenne a partire dal 1737, tra cui quelli di Conservatore della città di Modena, di presidente del Consiglio delle artiglierie e delle fortificazioni e di commissario generale delle munizioni da guerra, Corradi coltivò interessi per la matematica che risultarono nella pubblicazione di un trattato di analisi infinitesimale, uscito a Modena in due tomi tra il 1743 e il 1744 e intitolato De’ calcoli differenziale e integrale. Memorie analitiche. Il volume, che in certa misura si inserisce nello stesso filone cui fanno capo, pur con maggiore incisività, le Instituzioni analitiche di Maria Gaetana Agnesi, non godette di grande fortuna per la generale difficoltà del linguaggio impiegato, per una veste tipografica caratterizzata dalla frequente presenza di errori e per alcune ambiguità concettuali. Si tratta tuttavia della prima opera del genere publiccata in Italia, che perciò mantiene una rilevanza storica non trascurabile.

Riferimenti bibliografici:

  • A. De Ferrari, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, 1983, vol. 29, s. v. ‘Corradi d’Austria, Domenico’, pp. 325-327

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