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Niccolò Cabeo (1586 - 1650)

Niccolò Cabeo nacque a Ferrara il 26 febbraio 1586 e morì a Genova il 30 giugno 1650. Entrato a sedici anni, nel 1602, come novizio della Compagnia di Gesù, fu seguito nella la sua formazione matematica dal gesuita Giuseppe Biancani presso il collegio dell’ordine a Parma, dove acquisì una forte impronta dottrinale filosofica di matrice tardo-scolastica. Nel collegio insegnò almeno fino al 1622, prima di intraprendere un'intensa attività di predicazione che lo vide spostarsi tra alcune città italiane. Lungo tutto il corso della sua vita intrattenne rapporti sia con la corte dei Gonzaga a Mantova che con quella Estense a Modena, ragione per la quale fu spesso, per non brevi periodi, nell’una o nell’altra città. Nel 1632 fu a Genova, per un periodo di almeno anno, dove ebbe occasione di entrare in contatto con Baliani, di cui divenne amico. In favore di quest’ultimo Cabeo si espresse nelle Meteore (un corposo commento in quattro tomi all’omonima opera di Aristotele) a proposito della questione della priorità nella scoperta della legge di caduta dei gravi, che lo vedeva coinvolto in contrapposizione al Galilei. Proprio un episodio relativo all’amicizia con Baliani evidenzia un aspetto caratteristico dell’attività scientifica di Cabeo, che si distingueva per notevoli capacità sperimentali. Baliani chiese a Cabeo di stabilire la lunghezza del pendolo con periodo di un secondo: la comunicazione del risultato avviò, nel 1639, una discussione tra Baliani e Galileo circa il metodo adottato da Cabeo per la misurazione. Non fu quella tuttavia la prima circostanza in cui il nome di Cabeo si legava all’ideazione e la realizzazione di esperimenti scientifici: alcune esperienze relative al pendolo, effettuate da Riccioli (anch’egli discepolo di Biancani), furono motivate da espressa richiesta di Cabeo. I due lavorarono insieme, nel 1634, sul problema della caduta dei gravi. L’attività di Cabeo non si limitò geograficamente all’area di influenza delle corti padane. Egli ebbe contatti frequenti anche con l’ambiente scientifico romano. Come emerge da una lettera indirizzata nel settembre 1645 a Torricelli da Mersenne (allora in viaggio in Italia), Cabeo doveva essere a Roma proprio in quel periodo. Nella seconda metà degli anni sessanta, Cabeo fece ritorno a Genova, dove gli fu offerto un insegnamento di matematica presso il collegio gesuitico della città. Vi rimase fino alla fine della vita, avvenuta il 30 giugno 1650. L’opera scientificamente più rilevante di Cabeo uscì a Ferrara nel 1629 con il titolo di Philosophia magnetica. Si tratta di un testo al quale egli aveva lavorato per più di un decennio, incentrato su uno studio dei fenomeni magnetici condotto con costante attenzione al dato empirico. Criticando le teorie dei predecessori (Pietro Peregrino, Della Porta, Gilbert), Cabeo esibisce un variegato repertorio di accurati e originali esperimenti, riuscendo tra l’altro a stabilire il fenomeno della repulsione elettrostatica. La seconda opera di rilievo di Cabeo è il summenzionato commento, in quattro tomi, alle Meteore di Aristotele, stampato a Roma una prima volta nel 1646, e poi nuovamente nel 1686 con una significativa modifica nel titolo, che divenne Philosophia experimentalis. Il lavoro, che si pone in polemica tanto con l’aristotelismo quanto con le posizioni galileiane (ad esempio a proposito della natura delle maree), pur rivelando un interesse verso l’alchimia ed essendo stilisticamente costruito secondo i canoni tradizionali del commento in forma di questioni, mostra l’attitudine di Cabeo verso l’osservazione empirica e la sua propensione ad accompagnare la riflessione teorica con esperienze di ogni genere.

Riferimenti bibliografici:

  • L. Thorndike, A History of Magic and Experimental Science, New York, 1958, vol. 7, pp. 61, 276-279, 422 ss., 685; vol. 8, pp. 204, 207, 430
  • S. Moscovici, L’expérience du mouvement. Jean Baptiste Baliani disciple et critique de Galilée, Paris, 1967
  • R. Caverini, Storia del metodo sperimentale in Italia, vol. 2, Firenze, 1892
  • J. Daujat, Origines et formation de la théorie des phénomènes éelectriques et magnétiques, Paris, 1945)

Opere di Niccolò Cabeo su Mathematica Italiana