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Michelangelo Ricci (1619 - 1682)

Roma, 30 Gennaio del 1619 - ivi, 12 maggio del 1682.

Soffrì probabilmente fin dalla più giovane età di forti disturbi epilettici, che condizionarono in misura non marginale la sua carriera ecclesiastica. Non ci sono notizie certe riguardo alla condizione della sua famiglia, proveniente forse da Bergamo. Studiò legge e teologia a Roma e ben presto iniziò a lavorare in ambito ecclesiastico, senza tuttavia mai ricevere gli ordini, a causa dei suoi problemi fisici. Nel periodo degli studi strinse amicizia con René de Sluze e probabilmente anche con Evangelista Torricelli, matematici con i quali avrebbe intrattenuto importanti relazioni epistolari. Il rapporto con Torricelli si fece più profondo quando Ricci divenne suo compagno di studi sotto la guida di Benedetto Castelli, a sua volta allievo di Galileo Galilei. Molto note sono le due lettere inviate da Torricelli a Ricci nel 1644 (rispettivamente l’11 e il 28 Giugno), unica testimonianza del famoso esperimento con il quale il primo dimostrò l’esistenza del vuoto. Pare inoltre che Ricci ebbe un ruolo fortemente attivo nel dibattito che precedette e seguì tale scoperta, partecipando tra l’altro ad alcuni esperimenti svolti a Roma da Gasparo Berti. Nonostante non avesse ricevuto gli ordini, Ricci svolse a partire dal 1650 molte funzioni alla corte papale. Le sue profonde conoscenze matematiche, i suoi costanti scambi epistolari con grandi scienziati dell’epoca (non solo Torricelli e de Sluze, ma anche Viviani, assistente di Galilei fino alla sua morte, e Clavio) e, d’altra parte, i suoi incarichi ufficiali a Roma fecero di Ricci una figura politica centrale in un periodo di grandi controversie tra le autorità ecclesiastiche e gli esponenti della scuola di Galilei e di altre scuole italiane e straniere: fu consigliere dell’Inquisizione e si rese non di rado protagonista di interventi molto forti tesi a scongiurare provvedimenti censori da parte della Santa Congregazione romana, nel tentativo di mediare situazioni critiche. Coltivò inoltre intense relazioni con il principe Leopoldo de’ Medici, il quale aveva concesso la fondazione a Firenze nel 1657 dell’Accademia del Cimento, una delle prime società scientifiche italiane, da parte degli allievi di Galileo, Torricelli e Viviani. Per ciò che concerne l’attività matematica di Ricci, va sottolineato in primo luogo che egli pubblicò un unico opuscolo di diciannove pagine nella sua intera vita, l’Exercitatio geometrica de maximis et minimis, che vide la luce a Roma nel 1666 (ripubblicata due anni più tardi in appendice alla Logarithmo-technia di Niccolò Mercatore). In questo breve testo egli calcola il massimo della funzione (x^m)(a-x)^n e la tangente di y^m=kx^n. Tali risultati sono noti soprattutto perché in essi viene utilizzato un principio analogo al moderno principio di induzione sui numeri naturali (all’incirca negli stessi anni il matematico francese Pierre de Fermat stabiliva il cosiddetto principio della discesa infinita, che è equivalente al principio di induzione). Gli altri risultati conseguiti da Ricci ci sono noti attraverso i suoi numerosi carteggi con i matematici sopra citati. Si occupò di cicloidi e spirali e, soprattutto, fu tra i primi a sostenere esplicitamente che il calcolo della tangente di una curva e il calcolo dell’area sottesa dalla curva stessa sono operazioni inverse, ossia fu tra i primi ad accorgersi della simmetria fondamentale su cui è basato il calcolo infinitesimale, quella esistente tra derivazione e integrazione (principio che sarà definitivamente stabilito da Newton e Leibniz). Nel 1681 papa Innocenzo XI lo nominò cardinale, con l’ esenzione dall’obbligo di ricevere gli ordini, per via della sua epilessia. Morì il 12 maggio dell’anno seguente a Roma. Attualmente è sepolto nella chiesa di S. Francesco a Ripa, nella cappella del SS. Crocifisso.

(Seminario di Logica Permanente)

Riferimenti bibliografici:

  • "Lettera di Torricelli a Michelangelo Ricci in Roma, 11 giugno 1644, Firenze", in Opere dei discepoli di Galileo, Carteggio 1642-1648, a cura di P. Galluzzi e M. Torrini, vol. 1, pp. 122-3
  • L. Campedelli, A. Masotti, "Biography" in Dictionary of Scientific Biography, New York, 1970-1990
  • A. Agostini, "Massimi e minimi nella corrispondenza di E. Torricelli con M. Ricci", Atti del IV Congresso dell'Unione maematica italiana, 2, Roma, 1953, pp. 629-632
  • J. E. Hofmann, "Über die 'Exercitatio geometrica' des M. A. Ricci", Centaurus, 9, (1964), pp. 139-193
  • L. Tenca, "Relazioni fra Vincenzio Viviani e Michel Angelo Ricci", Ist. Lombardo Sci. Lett. Rend. Cl. Sci. Mat. Nat., (3), 18, (87) (1954), pp. 212-228

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