Centro di Ricerca Matematica Ennio De Giorgi
Il Progetto
Testi Disponibili
Link

Cerca nel sito
Matematica Italiana
siete in: home > onomasticon > Giovan Battista Della Porta

Giovan Battista Della Porta (1535 - 1615)

Giovan Battista Della Porta nacque a Vico Equense il 15 novembre 1535 e morì a Napoli il 4 febbraio 1615. Fu membro di una dinastia che faceva risalire le proprie origini fino ad Annibale, e che si era insediata nel napoletano insieme con il conte longobardo Adalferio. Ad uno dei rami della famiglia fu conferito un titolo nobiliare dagli Angioini nel trecento; non è però il caso del ramo a cui apparteneva Giovan Battista, che anzi al momento della sua nascita era in declino e, fatti salvi i possedimenti immobiliari ereditati dalle genereazioni precedenti, nei primi decenni del XVI secolo non godeva più di grande fortuna. La situazione economica migliorò sensibilmente nel 1541, quando il padre Nardo Antonio entrò al servizio dell'imperatore Carlo V come "scrivano di mandamento". La riacquisita prosperità permise a Nardo Antonio di offrire al figlio un'istruzione di primo livello e tutt'altro che convenzionale: Giovan Battista non frequentò mai l'università (a Napoli venne istituita ufficialmente solo nel 1581, anche se esisteva già una Scuola pubblica con illustri docenti), ma la sua formazione fu seguita da un fratello della madre, appartenente alla nobile famiglia degli Spadafora: Adriano Guglielmo, sovrintendente agli Archivi Reali. Tra i personaggi che in casa Della Porta furono maestri del giovane figurano Domenico Pizzimenti, traduttore di Democrito, e i fisici Donato Antonio Altomare e Giovanni Antonio Pisano (quest'ultimo fu anche medico di corte), oltre a celebri musici, poeti e filosofi. È inoltre probabile che il giovane assistette ad alcune conferenze di Girolamo Cardano, celebre matematico, medico e astrologo che teneva letture in tutta Italia. Cresciuto in un ambiente stimolante, Giovan Battista sviluppò un intelletto precoce: nella prefazione della sua prima opera, Magiae naturalis sive de miraculis rerum naturalium libri IV, pubblicata a Napoli nel 1558, riporta addirittura di averla scritta otto anni prima, all'età di soli quindici anni. Alla prima edizione seguì la pubblicazione di numerose edizioni successive, accompagnate da significativi ampliamenti: l'opera verrà poi riassunta nel 1584 in un singolo volume, tradotto e diffuso in tutta Europa. I temi affrontati nel Magia naturalis sono estremamente eterogenei, tanto che il libro può considerarsi un compendio della scienza applicata e della tecnologia note all'epoca: vi sono riferimenti ad autori antichi (in particolare Aristotele), ma anche alle scoperte recenti (si ricorda, ad esempio, un esperimento con una camera oscura) o a elementi derivati dalla cultura popolare. Giovan Battista aveva un fratello maggiore, Gian Vincenzo, e uno minore, Gian Ferrante, con cui condivise l'educazione e gli studi: Gian Vincenzo si interessava particolarmente di antichità e di astronomia (e probabilmente in quest'ultimo ambito contribuì a istruire il fratello e a destarne la curiosità), mentre Gian Ferrante possedeva una notevole collezione di cristalli e minerali. Nello stesso anno di pubblicazione del Magia naturalis, Della Porta fondò la "Accademia dei Segreti" ("Accademia secretorum naturae"), a cui accedeva chiunque riportasse una propria scoperta nel campo delle scienze naturali che non fosse già nota (ciò contribuì tra l’altro a far confluire una varietà di resoconti e discussioni nel materiale che Della Porta impiegò per le edizioni ampliate del volume). L'Accademia si riuniva nella sua casa di Napoli e teneva discussioni su questi argomenti. Nel 1566 pubblicò a Napoli L'arte del ricordare, traduzione dal latino eseguita da M. Falcone di un originale dal titolo Ars reminiscendi che però non verrà pubblicato fino al 1603. Nel 1588, sempre a Napoli, Della Porta pubblica Fitognomica, un trattato di "geografia botanica".

Nel 1563, uscì il De furtivis literarum notis vulgo de ziferis libri III, opera dedicata alla crittografia e che probabilmente fa di Della Porta il maggiore crittografo del Rinascimento. Essa contribuì notevolmente ad accrescerne la fama, tanto che egli si recò a presentarla anche al cospetto del Re Filippo II di Spagna. Della Porta vi introduce una variante di una "tavola" per cifrare testi già presentata da Alberti e da Bellaso, insieme ad una novità: il cosiddetto "verme letterale", in sostanza una chiave precondivisa che, ripetuta al di sotto del testo da criptare, indica, per ogni lettera, l'alfabeto ovvero il codice da utilizzare nel codificarla. Nonostante il codice sia meno solido di uno già inventato da Alberti (che però non l'aveva rivelato al pubblico), esso ha un punto di forza nella semplicità dell'informazione precondivisa, e sarà in seguito ripreso e perfezionato da Vigénere. Nel 1580, dopo circa un ventennio di attività, l'Accademia dei Segreti fu costretta a chiudere su pressione dell'Inquisizione. Della Porta partì allora alla volta di Roma, al servizio del cardinale Luigi d'Este, che egli seguì anche in una serie di successivi spostamenti a Venezia e a Ferrara. Del 1583 è Pomarium, mentre l'anno successivo uscì Olivetum, due trattati sulla coltivazione, rispettivamente degli alberi da frutta e degli ulivi. Negli stessi anni Della Porta scrisse anche un trattato, il De humana physiognomonia, sulle relazioni tra i lineamenti del volto ed il carattere di un individuo, che però non riceverà il permesso per la pubblicazione fino al 1586. Nel 1585 Sisto V emanò una bolla sulla questione della magia e non passò molto tempo prima che l'Inquisizione si interessasse a Della Porta, che nel frattempo tornato a Napoli. Egli infatti non smentì mai le voci secondo cui, nel De furtivi literarum notis, egli aveva affermato di avere potere sugli spiriti maligni; inoltre, nel De magorum daemonomania del francese Jean Bodin, Della Porta fu esplicitamente accusato di avere istigato alle arti occulte già nel Magia naturalis. Ciononostante l'Inquisizione, probabilmente anche grazie all’intercessione del cardinale D'Este, non arrecò serio danno a Della Porta, limitandosi ad ordinare che non pubblicasse "giudicii astronomici". Nel 1588 a Napoli pubblicò la Fisonomia dell'Herbe; nel 1592 si recò invece a Padova e Venezia, dove conobbe Galileo, Campanella e Paolo Sarpi, personaggio poliedrico che si occupava di matematica e fisica, oltre che di teologia, lettere ed astronomia. Nel frattempo però l'Inquisizione (con cui peraltro Campanella aveva già una posizione difficile), d'accordo con il governo veneto, proibì la pubblicazione della Fisionomia umana, traduzione in volgare di De humana physognomonia, e stabilì che il permesso per la pubblicazione di successive opere dovesse essere richiesto direttamente a Roma (dove Della Porta non godeva più della protezione del cardinale d'Este, morto alcuni anni prima, nel 1587). Nel 1592 uscì Villae, una sorta di enciclopedia dell'agricoltura, fatta pubblicare da Della Porta a Francoforte. Egli fece poi ritorno nuovamente a Napoli, dove pubblicò nel 1593 il De refractione e nel 1598 finalmente la Fisionomia umana. Nel 1604 trovò un nuovo protettore in Federico Cesi, più tardi Duca di Acquasparta: seguirono nel 1608 il De Munitione e il De distillatione: ormai la sua fama era tale che si dice fosse ritenuto, insieme ai bagni termali di Pozzuoli, la principale attrazione per i visitatori di Napoli. Quando, l'anno successivo, si diffuse la notizia dell'invenzione del cannocchiale da parte di Galileo, Della Porta protestò, attribuendosi la paternità dell'opera. Anche Keplero gli diede ragione, ma comunque Della Porta stesso riconobbe che Galileo aveva contribuito al miglioramento dello strumento con importanti modifiche. Al 1610 risale la pubblicazione, a Roma, del trattato di geometria Elementorum curvilineorum libri tres, ampliamento di una sezione già contenuta nel De pneumaticis (Napoli 1602). Nel 1611 nacque a Napoli l'Accademia degli Oziosi, di cui Della Porta fu uno dei soci fondatori: fu membro anche dell'Accademia dei Lincei (fondata dallo stesso Cesi). Negli anni successivi, si occupò ancora di telescopi (in particolare studiando lenti e specchi parabolici) e di pietra filosofale e scrisse la Taumatologia, che doveva essere dedicata all'imperatore Rodolfo II, il quale aveva invitato Della Porta a Praga, probabilmente incuriosito dai suoi studi sulla trasmutazione dei metalli; l'opera non ricevette però l'autorizzazione alla pubblicazione. Quattro anni dopo, il 4 febbraio 1615, morì a Napoli presso la figlia Cinzia. Nel corso della sua vita, Della Porta scrisse anche quattordici commedie in prosa e due tragedie. Organizzò inoltre i reperti vegetali (in particolare numerose piante esotiche), minerali ed animali, tra cui alcuni di grande rarità, che lui e i suoi fratelli avevano raccolto nel corso degli anni, in un'esposizione visitabile, creando di fatto uno dei primi musei di storia naturale, e anticipando l’attività del gesuita Athanasius Kircher.

(Seminario di logica permanente)

Riferimenti bibliografici:

  • Dizionario biografico degli italiani, Roma 1989, vol. 37, s.v. 'Della Porta, Giovambattista', pp. 170-182
  • M. H. Rienstra, "Biography" in Dictionary of Scientific Biography, New York, 1970-1990
  • L. G. Clubb, Giambattista Della Porta, Dramatist, Princeton, 1965
  • H. G. Duchesne, Notice historique sur la vie et les ouvrages de J. B. Porta, Paris, 1801
  • G. Paparelli, "La Taumatologia di Giovambattista della Porta", Filologia romanza, 2, (1955), pp. 418-429
  • L. Muraro, Giambattista Della Porta mago e scienziato, Milano, 1978
  • W. H. G. Armytage, "Giambattista Della Porta And The Segreti", The British Medical Journal, 1, (5179) (1960), pp. 1129-1130
  • E. Garin, "Between 1500 and 1600: new sciences, new methods, new academies" (Italian), Nuncius Ann. Storia Sci., 1, (1), (1986), pp. 3-23
  • J. E. Hofmann, "Über Portas Quadratur krummlinig begrenzter ebener Figuren", Arch. Internat. Hist. Sci. (N.S.), 6, (1953), pp. 193-208
  • A. Malet, "Kepler and the telescope", Ann. of Sci. , 60, (2), (2003), 107-136.
  • A. Paolella, "The starry sky in Copernicus and in the Coelestis physiognomonia of G. B. Della Porta", in M. Bucciantini and M. Torrini (eds.), La diffusione del copernicanesimo in Italia, 1543-1610, Firenze, 1997, pp.189-202
  • K. Seligmann, "Giambattista della Porta (1538-1615)", in The History of Magic, Patheon, New York, 1948, pp. 319-321

Opere di Giovan Battista Della Porta su Mathematica Italiana