Centro di Ricerca Matematica Ennio De Giorgi
Il Progetto
Testi Disponibili
Link

Cerca nel sito
Matematica Italiana
siete in: home > onomasticon > Guidobaldo Del Monte

Guidobaldo Del Monte (1545 - 1607)

Guidobaldo Marchese del Monte nacque a Pesaro l'11 gennaio 1545 e morì a Mombaroccio (Urbino) il 6 gennaio 1607. Fu membro di una ricca e influente famiglia di Urbino, diventata nobile solo una generazione prima della sua nascita, grazie al padre Ranieri. Il duca di Urbino, Guidobaldo II della Rovere, aveva conferito a Ranieri il titolo di Marchese del Monte per i suoi meriti in campo militare, per essersi distinto tanto come soldato quanto come autore di opere di architettura militare. Guidobaldo ricevette il titolo alla morte del padre e, secondo l'uso dell'epoca, prese l'abitudine di firmarsi “dal Monte” invece che “del Monte”. Oltre al titolo nobiliare, Guidobaldo ricevette dal padre anche una ricca eredità, diventando Conte di Mombaroccio. Primogenito dei quindici figli di Ranieri, a quattordici anni sposò la figlia di Guidobaldo II della Rovere, Felice, che gli diede diciassette figli. Nel 1564 intraprese gli studi di matematica presso l'Università di Padova, dove strinse amicizia col poeta Torquato Tasso - con il quale aveva probabilmente già intrattenuto contatti in precedenza, per la vicinanza d'età e per il fatto che il poeta era stato educato alla corte del duca di Urbino. Tasso dedicò all'amico un sonetto dal titolo Misurator di corpi celesti. Non sembra che Del Monte abbia portato a termine gli studi universitari. Negli anni immediatamente successivi prestò servizio come soldato, combattendo in Ungheria al servizio degli Asburgo nel conflitto che li vedeva contrapposti alle forze ottomane. Al termine della guerra potè tornare a dedicarsi agli studi nella tenuta di Mombaroccio, vicino a Urbino, concentrando in special modo il suo impegno, oltre che sulla matematica, su questioni di meccanica, astronomia e ottica. In questo periodo studiò sotto la guida di Commandino e strinse amicizia con Bernardino Baldi, anch'egli allievo di Commandino. L'opera pubblicata a Pesaro nel 1577 con il titolo Liber Mechanicorum è considerata il più importante lavoro di statica dai tempi dei classici greci. In questo libro Del Monte prende le distanze e polemizza con autori come Giordano Nemorario, Tartaglia, Cardano e Benedetti, mostrando l'importanza che il rigore e la precisione matematica ricoprivano nella sua concezione della ricerca scientifica. Nel Liber Mechanicorum egli difende l'idea che statica e dinamica siano due campi distinti, posizione che venne in seguito rigettata da Galileo. Molto del lavoro contenuto nel libro fu comunque accettato da Galileo e rappresentò anzi la base per gli ulteriori studi dello scienziato. Da segnalare in proposito è un esperimento sulle traiettorie dei proiettili, ideato da Del Monte e molto simile a quello che compare nei Discorsi di Galileo. Guidobaldo fu una figura rilevante anche per il supporto finanziario che fornì agli inizi della carriera universitaria di Galilei, sostenendo quest’ultimo per la posizione di professore presso l'Università di Padova. Ancora, Del Monte tramite suo fratello riuscì a raccomandare Galileo al Duca di Toscana, Ferdinando I de' Medici, facendogli ottenere nel 1589 una cattedra presso l'Università di Pisa. Quando Galileo fu vittima dell'odio e di una macchinazione di Giovanni de' Medici, figlio di Ferdinando, e dovette far domanda per un incarico presso l'Università di Padova, l'intervento del Marchese del Monte fu di nuovo fondamentale. Nonostante la sincera amicizia, Guidobaldo fu anche critico di alcune tesi galileiane, come quella relativa all'isocronismo delle oscillazioni. Oltre a lavori matematici, del Monte si dedicò anche a opere di astronomia e ottica, come il Planisphaeriorum universalium theorica del 1579, i Perspective libri sex, del 1600, e il lavoro, uscito postumo, Problematum astronimicorum del 1609. Proprio gli studi sulla prospettiva rappresentarono un passo importante verso lo sviluppo della geometria proiettiva, differenziandosi in particolare dai libri coevi per l'uso della geometria a tre dimensioni, basata sul sesto libro degli Elementi di Euclide. Un'opera sulla rifrazione della luce sull'acqua rimase invece inedita fino alla sua morte. Tra i numerosi interessi di Del Monte va infine ricordato quello per gli strumenti e macchine. In particolare, egli, insieme al maestro Commandino, contribuì alla messa a punto di un compasso per riduzione. Tale strumento aiutò lo sviluppo del compasso proporzionale e ispirò il lavoro di Fabrizio Mordente, che trascorse un periodo a Urbino discutendo con Commandino, e a cui l'invenzione è oggi attribuita. Oltre che con Galilei, Del Monte ebbe contatti e corrispondenza con altri studiosi e matematici del tempo, tra cui Giacomo Contarini e Francesco Barozzi. A proseguire la tradizione di lavori di architettura militare inaugurata dal padre, e a conferma dei numerosi interessi di Guidobaldo, va menzionato l'incarico che il Marchese ricevette nel 1588 come supervisore dei lavori di fortificazione della Toscana. Del Monte morì il 6 gennaio 1607 nella sua tenuta di Mombaroccio dove, a causa dei gravi dolori sciatici di cui soffriva, aveva trascorso negli studi gli ultimi anni della sua vita. Dei diciassette figli avuti da Felice Della Rovere, solo Orazio seguì gli interessi scientifici del padre. A lui Galileo inviò nel 1610 una copia del Sidereus Nuncius.

(Seminario di logica permanente)

Riferimenti bibliografici:

  • G. Arrighi, "Un grande scienziato italiano Guidobaldo del Monte in alcune carte inedite della Biblioteca Oliveriano di Pesaro", Atti dell'Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti, 12, (1968), pp. 183-199
  • D. Bertoloni Meli, "Guidobaldo dal Monte and the Archimedean Revival", Nuncius Ann. Storia Sci., 7, (1) (1992), pp. 3-34
  • A. Favaro, Galileo e Guidobaldo del Monte, Atti della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, 30, (1914), pp. 54- 61
  • G. Micheli, "Guidobaldo del Monte e la meccanica", in L. Conti, (ed.), La matematizzazione dell'universo, Assisi, 1992, pp. 87-104
  • R. Naylor, "The evolution of an experiment: Guidobaldo del Monte and Galileo's 'Discorsi' demonstration of the parabolic trajectory", Physis - Riv. Internaz. Storia Sci., 16, (4) (1974), pp. 323-346
  • P. L. Rose, "Materials for a Scientific Biography of Guidobaldo del Monte", Actes du XIIème Congrès International d'Histoire des Sciences", Paris, 1968, 12, (1971), pp. 69-72
  • P.L. Rose, The Italian Renaissance of Mathematics, Ginevra, 1975

Opere di Guidobaldo Del Monte su Mathematica Italiana