Campobasso, 21 luglio 1811 - Caserta, 3 ottobre 1884.
Pur essendo stato allievo di Vincenzo Flauti - che, a sua volta lo era stato di Fergola, e fu uno dei principali esponenti della scuola matematica sintetica napoletana del XIX secolo che si rifaceva alla geometria euclidea - non fu influenzato dall’avversione di quest’ultimo nei confronti della geometria analitica e di altri metodi "moderni". Nel 1850 divenne professore al Collegio di Marina di Napoli e un anno più tardi ottenne la cattedra di calcolo infinitesimale presso l'Università di Napoli. Sulla base delle relazioni stabilite con Karl Jacobi e con Jakob Steiner, che nell'aprile 1844 avevano soggiornato a Napoli, fu tra i primi a tentare di migliorare la misera condizione in cui versavano gli studi matematici nella capitale del regno borbonico.
I suoi contributi personali concernono principalmente la teoria delle funzioni ellittiche e i connessi poligoni di Poncelet. Fu autore di uno dei primi trattati sui determinanti (in particolare i “determinanti di Trudi” costituiscono una generalizzazione di quelli di Vandermonde), uscito a Napoli nel 1862 con il titolo Teoria de’ determinanti e loro applicazioni. Fu socio dell'Accademia delle Scienze di Napoli e dell'Accademia Pontaniana.
Riferimenti bibliografici: