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Orazio Tedone (1870 - 1922)

Ruvo di Puglia (Bari), 10 maggio 1870 - Pisa, 18 aprile 1922.

Laureatosi a Pisa nel 1892, fu allievo per due anni della Scuola Normale, e ottenne un posto della fondazione Lavagna. Fu dapprima assistente e incaricato di meccanica razionale in quell'università; quindi passò poi nelle scuole medie, insegnando da ultimo all'Istituto Tecnico “C. Cattaneo” di Milano. Nel 1899 fu nominato professore di analisi superiore all'Università di Genova dove, nel 1902, passò a meccanica razionale avendo anche l'incarico di fisica matematica. Nel 1922 fu chiamato all'Università di Napoli ma, mentre si accidendeva a raggiungere la città per predisporre il trasferimento della sua famiglia, fu travolto da un treno nella stazione di Pisa e morì poco dopo all'ospedale, sotto gli occhi esterrefatti del collega Nicoletti che potè essere avvertito della disgrazia.

Lasciò una cinquantina di lavori di meccanica, fisica matematica e questioni attinenti di analisi - quali equazioni a derivate parziali di tipo iperbolico ed equazioni integrali - fra cui prevalgono quelli sulla teoria matematica dell'elasticità e quelli sulle equazioni di Maxwell-Hertz del campo elettromagnetico.

Fu socio dell'Accademia dei Lincei e medaglia d'oro della società dei XL.

Necrologio: “Rend. Lincei”, (5), 32, (19231), pp. 173-182 (C. Somigliana); v. pure: F. Sbrana, "Il matematico pugliese Orazio Tedone", Conf.Semin. Mat. Bari, 1954; 20 pp.

Opere scelte: a cura della Facoltà di Scienze di Genova, Roma, Cremonese, 1956

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