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Beppo Levi (1875 - 1961)

Torino, 14 maggio 1875 - Rosario (Argentina), 28 agosto 1961.

Si laureò in matematica a Torino nel 1896 discutendo una tesi di cui era relatore C. Segre. Dopo un iniziale periodo di apprendistato (dal 1896 al 1899 fu assistente di L. Berzolari), si dedicò all’insegnamento medio fino a quando, nel 1906, vinse la cattedra di geometria proiettiva e descrittiva dell’Università di Cagliari. Vi resta, insegnando anche la geometria analitica, fino al 1910 quando viene chiamato a Parma per ricoprirvi la cattedra di analisi algebrica. A Parma rimane fino al 1928, anno in cui viene chiamato a Bologna, dove resta fino al 1938, quando le leggi razziali lo costringeranno all’esilio in Argentina. A Bologna fu incaricato della cattedra di teoria delle funzioni prima e di analisi algebrica poi, e svolse anche una cospicua attività a favore dell’Unione Matematica Italiana (di cui fu amministratore dal 1931 al ‘38), occupandosi della redazione del suo Bollettino. Esiliato in Argentina, Levi ottennel’incarico di Direttore del nascente Istituto Matematico di Rosario, dove fondò anche alcune riviste matematiche (le Publicaciones e le Mathematicae Notae).

L’attività scientifica di Levi è scandita dai quattro periodi in cui è divisa la sua vita professionale. Prima del trasferimento a Parma, essa fu di grandissima rilevanza sia per la varietà dei temi affrontati sia per la loro profondità: l’attività scientifica (una quarantina di pubblicazioni) spazia infatti dalla geomeria algebrica (scioglimento delle singolarità delle superfici algebriche) alla logica (assioma della scelta) alla teoria dell’integrazione e delle equazioni alle derivate parziali (il famoso “teorema di Beppo Levi” sull’integrazione delle successioni monotóne e i lavori “sul principio di Dirichlet” nei quali viene introdotto un nuovo spazio funzionale che ha dato origine ai cosiddetti “spazi di Beppo Levi”). Durante i 18 anni trascorsi a Parma i precedenti filoni di ricerca vengono affiancati da altri: teoria dei numeri, elettrotecnica, teoria delle misure fisiche e fisica teorica. A Bologna, malgrado il carico dei compiti didattici e aministrativi, Levi continua con intensità la sua opera scientifica pubblicando lavori su questioni di logica, di equazioni differenziali, di variabile complessa, su questioni al confine fra l’analisi e la fisica e ampliando una certa attività divulgativa già iniziata a Parma (dove aveva collaborato alla rivista Annuario scientifico e industriale diretta dal fisico Lavoro Amaduzzi). Nel periodo trascorso in Argentina, infine, Levi pubblicò una sessantina di lavori: alcuni sono esplicitamente destinati a far conoscere ai colleghi argentini alcune sue ricerche (esposte ora in modo unitario e con osservazioni e sviluppi recenti), altri sono frutto del dialogo che egli si sforzava di stimolare e conservare con i lettori delle riviste che vi aveva fondato.

Necrologio: Seminari di Geometria 1991-1993, Università di Bologna, Dipart. di Matematica, pp. 193-232 (S. Coen).

Necrologio UMI

  • Tullio Viola, Necrologio di Beppo Levi, Bollettino dell’Unione Matematica Italiana, serie 3, volume 16 (1961), n. 4, p. 513-516.